Insu^tv inizia la sua attività di tele-street a Napoli nel 2003. La tv partenopea ha trasmesso videoproduzioni proprie, materiali d’archivio presenti nell’archivio di NewGlobalVision e tutte le autoproduzioni che giungevano in redazione dalle comunità del territorio. Fin dall’inizio è diventata il punto di riferimento di tutti coloro che vogliono raccontare la città da altri punti di vista, lontani dalle logiche del mainstream. In questi anni ha realizzato percorsi di mediattivismo con studenti, immigrati, precari e comunità di quartiere per condividere know how e strumenti per narrare il territorio e le sue contraddizioni.

Nel 2012, con il passaggio al digitale terrestre e la conseguente impossibilità a trasmettere in etere, il collettivo di mediattivisti si è concentrato sul lavoro di inchiesta e su una narrazione più elaborata delle lotte e delle resistenze sul territorio. La presenza e l’internità negli ambienti dell’attivismo sociale e politico hanno portato alla produzione di diversi documentari. Insu^tv ha prodotto “Una montagna di balle”, con la partecipazione di Ascanio Celestini, una video inchiesta condotta dal 2003 al 2009 sull’emergenza rifiuti Campania che racconta, attraverso le voci delle comunità in lotta per difendere il proprio futuro, i retroscena nascosti del più grande disastro ecologico dell’Europa occidentale; “Il tempo delle arance”, realizzato a Rosarno nel 2010 nei giorni del pogrom e della deportazione dei migranti, per ritrovare, nelle immagini e nei racconti dei protagonisti, le ragioni della ribellione contro la violenza e l’apartheid, “Via Padova è meglio di Milano”; “Next Stop Lampedusa” una videonarrazione di tre giorni a Lampedusa durante gli sbarchi dalla Tunisia nel 2011 per denunciare la speculazione politica sulla cosiddetta “emergenza invasione” e per rivendicare il diritto all’accoglienza, “Genuino Clandestino” per raccontare le nuove forme di resistenza contadina di coltivatori, allevatori e pastori in diverse città italiane per difendere la libera lavorazione dei prodotti, l’agricoltura contadina e l’immenso patrimonio di sapori e saperi della terra.

Attualmente il gruppo di mediattivisti sta registrando le trasformazioni del territorio metropolitano, generate dall’aumento dei flussi turistici e dalla sharing economy.